Francesco Piraino

Breve reportage algerino: i sufi di Temacine

Con queste foto vorrei raccontare la mia esperienza a Temacine, paese – oasi che si affaccia sul deserto del Sahara, nel sud-est dell’Algeria. Per una decina di giorni nel gennaio 2018 sono stato ospite della confraternita sufi Tijaniyya, una tra le piu’ importanti al mondo, molto influente soprattutto nel Maghreb e nell’Africa occidentale.

Il fondatore della confraternita, Abu al-‘Abbās Ahmad ibn Muhammad al-Tijānī (1735–1815), è considerato dai discepoli sufi il santo di riferimento della sua epoca. La sua eredità è divisa tra Fès (Marocco), dov’è sepolto, Ain Madhi (Algeria) dove è nato, e per l’appunto Temacine, dove si trovava uno dei suoi discepoli principali.

Shaykh Mohammed al-Aïd Tidjani (nella foto precedente il primo da sinistra) guida la confraternita a Temacine, dove ha recentemente ospitato una winter school dedicata al sufismo.

Il paese di Temacine è costruito attorno alla confraternita, che gestisce la moschea, la scuola coranica, il mausoleo dei maestri sufi tidjani, e una biblioteca.

In termini sociologici, questa confraternita può essere ascritta all’ideal-tipo di chiesa, sono infatti sono i discepoli sia tra la popolazione che tra le élite politiche ed economiche. La confraternita è ben integrata nella società e le sue attività religiose, ma anche sociali e culturali hanno un importante impatto sulla sfera pubblica.
Shaykh Mohammed al-Aïd Tidjani ha studiato fisica all’università in Francia, per poi diventare professore universitario e abbandonare in seguito la carriera accademica, per seguire le orme del padre e dirigere la confraternita. Il suo percorso eterogeneo l’ha portato ad una visione della conoscenza in cui le discipline religiose si intrecciano alle scienze naturali e sociali. La biblioteca della confraternita a Temacine è infatti ricca soprattutto di testi religiosi ma anche di saggi e testi di scienze sociali e naturali.
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